La vita “a distanza” ha permesso a molti di riscoprire l’importanza delle relazioni umane. Ciò è stato particolarmente evidente nel settore del commercio al dettaglio. Negli ultimi mesi, quasi tutti siamo stati costretti ad ordinare la spesa a domicilio che, un tempo, era una necessità soltanto delle persone anziane. Abbiamo, così, ripreso l’abitudine di considerare le botteghe di quartiere, garanzia di gentilezza e di qualità. Ma la grande distribuzione non è rimasta a guardare. In principio si è attrezzata per consegnare a casa ogni genere di prodotto, poi ha pensato bene di rifarsi il look per accogliere i clienti in sicurezza e, soprattutto, in un ambiente più familiare, che ricordasse i mercati di una volta.
L’avvio al restyling era già stato proposto da una catena di supermercati, presenti nel Nord Italia caratterizzata da angoli con tende da sole, simili a quelle che proteggono i banchetti degli ambulanti. Nessuno, dieci anni fa aveva seguito l’esempio. Oggi, invece, il supermercato alla moda ha cambiato il proprio modo di vedere le cose, eliminando gli scaffali asettici per sostituirli con materiali vintage, come il legno, seguendo il cosiddetto “urban style”.
Non si tratta, soltanto, di una rivoluzione estetica, ma di un vero e proprio cambio di paradigma. Se prima l’esigenza del consumatore era quella di acquistare velocemente senza l’intervento dei commessi, oggi torna il bisogno di socialità. Ecco allora la possibilità di interagire con il personale dei cosiddetti “banchi assistiti” o consumare un pasto all’interno del punto vendita. Da una catena europea di supermercati di origine tedesca sponsor un uno sport, ad esempio, chi fa la spesa può anche sorseggiare una spremuta d’arancia prima di arrivare alla cassa. Qui basterà mostrare il vuoto e pagare.
L’efficace differenziazione delle aree destinate alla gastronomia si sta rivelando una chiave di volta per il moderno retail. Nascono settori dedicati ai prodotti gourmet, alle specialità regionali, al sushi e allo street food. Si dà spazio all’alimento fresco e ricercato. Non mancano cluster con prodotti “free from”: senza lattosio, senza glutine, per diete vegetariane e vegane.
Proporre un concept di visual merchandising in grado di offrire al consumatore un’esperienza d’acquisto emozionale contribuisce all’aumento delle vendite.
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